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Il Temperamento - Seconda Parte

Nella scorsa trattazione abbiamo definito il sistema naturale (o zarliniano) come base dell'evoluzione dei temperamenti. In effetti il grande problema di questo sistema, basato sulla successione dei suoni armonici e, quindi, "naturali", è quel famoso "comma sintonico", ammontante a 21,5 cents, che si forma tra alcune quinte (ad esempio tra Do-Sol e tra Re-La a causa della presenza dei due tipi di "tono", quello grande (che troviamo ad esempio tra Do e Re) e quello piccolo (che troviamo tra Re e Mi).
Per eliminare questa differenza tra i due tipi di toni, bisogna fare in modo che lo "spazio" tra la nota fondamentale e la sua terza maggiore (cioè, utilizzando sempre come base la scala di Do, lo spazio -misurato in cents- occupato dalle note Do e Re) venga diviso esattamente in due parti. In pratica, se tra il Do ed il Re esiste una distanza di 204 cents (tono grande) e tra il Re ed il Mi questa distanza è di 182 cents (tono piccolo) per un totale di 386 cents, bisogna fare in modo di dividere equamente questa "distanza" facendo in modo che sia tra il Do ed il Re che tra il Re ed il Mi ci sia una "distanza" di 193 cents.
Ovviamente questo procedimento non si può fare direttamente sulle due note ma si può ottenere "lavorando" sulle quinte, che sono e rimangono sempre alla base dell'accordatura di uno strumento. Questo procedimento, che in pratica cerca di trovare la metà esatta tra due toni di differente ampiezza in modo da renderli uguali, dà il nome al genere dei primi temperamenti, che sono detti mesotonici o, anche, toni medi.
Il principio di intervento sulle quinte è fondamentalmente lo stesso per ogni temperamento: si ripartisce il famoso comma sintonico tra diverse quinte in modo da "riassorbirlo" quasi interamente e, in questo modo, eliminare l'inconveniente.
Ma prima di iniziare ad approfondire le caratteristiche dei vari tipi di temperamenti ideati nei secoli, dobbiamo sottolineare che essi, proprio a causa della loro diversissima impostazione ed attuazione, avevano (ed hanno tuttora in quegli strumenti caratterizzati dalla loro riadozione filologica) caratteristiche differenti che li rendevano suscettibili di essere utilizzati a seconda delle diverse esigenze che nel tempo si prospettavano.
Nel corso dei secoli si sono evoluti numerosissimi tipi di temperamenti mesotonici, ognuno con caratteristiche diverse ma che, in sostanza, si potevano dividere in quattro categorie. Alla prima appartengono i cosidetti temperamenti regolari, che ripartiscono il comma sintonico tra tutte le prime undici quinte del sistema, lasciando che la dodicesima venga calcolata in conseguenza. Ci sono poi i temperamenti irregolari, che suddividono il comma sintonico solamente tra alcune quinte del sistema. In questi temperamenti, a seconda delle quinte scelte per la ripartizione del comma sintonico, vengono rese "praticabili" solamente alcune tonalità, mentre le altre non possono essere utilizzate. Un temperamento può anche essere ciclico, cioè permettere la modulazione tra tutte le tonalità, mentre un temperamento non ciclico permette la modulazione solamente tra tonalità "vicine", cioè che abbiano in comune solo alcune alterazioni (diesis o bemolle). Contrariamente a quanto si possa presumere, non sempre un temperamento regolare può essere ciclico e viceversa.

Il primo temperamento che possiamo esaminare è il cosidetto mesotonico a 1/4 di comma. In questo temperamento, che appartiene alla categoria dei temperamenti regolari, i 21,5 cents del comma sintonico vengono equamente ripartiti tra undici delle quinte, togliendo un quarto del suo valore ad ognuna delle quattro quinte che danno origine alle terze maggiori, rendendo queste ultime, nella quasi totalità, pure, cioè non modificate rispetto alla loro origine armonica. In questo modo, nell'intero ciclo delle quinte, otterremo undici quinte "strette", cioè ridotte ognuna di 5,375 cents, mentre la dodicesima, per poter chiudere correttamente il ciclo, sarà invece più "larga" rispetto alle altre di un comma sintonico e tre quarti, cioè di 26,875 cents. Questa quinta, evidentemente "stonata" (corrisponderebbe più o meno ad una sesta diminuita), non è utilizzabile e viene quindi "sistemata" molto lontana dall'impianto tonale dello strumento, solitamente tra due alterazioni che non vengono utilizzate (ad esempio tra Sol diesis e Mi bemolle). Questa quinta anomala viene anche chiamata "quinta del lupo". Con questo temperamento si ottengono otto terze maggiori pure e quattro "larghe", anch'esse poste tra alterazioni inutilizzate (ad esempio tra Si e Re diesis, tra Fa diesis e La diesis, tra Do diesis e Mi diesis e tra Sol diesis e Si diesis). Come si può vedere, questo temperamento, pur essendo regolare, non è ciclico, perchè le quattro terze "larghe" e la "quinta del lupo" non permettono la modulazione tra tutte le tonalità, consentendo solamente la modulazione a toni vicini. In compenso, a detta di molti esperti, la presenza delle otto terze maggiori pure rende questo temperamento molto più "naturale" e gradevole all'orecchio rispetto all'attuale sistema temperato che, come sappiamo, vede tutte le quinte (e, quindi, tutte le note, comprese le terze, "strette" di 1/12 di comma).
Anche in questo caso, come nella precedente puntata, adotteremo un sistema grafico non professionale ma puramente indicativo, che possa "rendere l'idea" di come avrebbe potuto essere la tastiera di un organo "temperato" con questo metodo. Dal confronto con la raffigurazione della scala naturale zarliniana, balza subito all'occhio come effettivamente la differenza tra le ampiezze delle note Do e Re sia stata praticamente annullata.



Questo tipo di temperamento ha subìto nel tempo diverse ed importanti modifiche ad opera di organari e teorici che "prepararono il terreno" per quelli che poi saranno i temperamenti più noti e conosciuti (i Vallotti, i Werckmeister ed i Kirnberger). E' da tenere presente, a questo proposito, che l'evoluzione dei temperamenti fu un fenomeno abbastanza "ristretto" geograficamente, nel senso che solamente in alcune precise zone dell'Europa si verificò questo fenomeno e che esso rimase comunque circoscritto alle zone di influenza degli organari che lo avevano inventato ed adottato. Questa "specificità territoriale" dei vari temperamenti è stata ampiamente testimoniata dalle ricerche svolte negli ultimi cinquant'anni in tutta Europa, ricerche che hanno accuratamente esaminato centinaia di organi ancora "vergini" (cioè mai sottoposti alla modifica del temperamento equabile) e ricavandone i rispettivi temperamenti. E' curioso, considerando i dati di queste ricerche, notare come quasi universalmente il temperamento più utilizzato, per quasi trecento anni, sia stato, appunto, quello mesotonico ad 1/4 di comma, ovviamente sottoposto a piccole modifiche ed "aggiustamenti" per renderlo di volta in volta più "adatto" alla musica che si doveva eseguire ma sempre tenendo fisso il principio del mantenimento delle terze pure. Come abbiamo già detto nella precedente trattazione, qui in Italia non è per nulla raro trovare strumenti realizzati nel primo Ottocento, anche da organari di assoluta rinomanza e "modernità" come i Serassi, caratterizzati da questo temperamento risalente a ben trecento anni prima.
In questa visione "europea" e quasi tricentenaria dell'evoluzione dei temperamenti possiamo quindi affermare che il mesotonico ad 1/4 di comma fu il temperamento più utilizzato a livello generale mentre ci furono alcune zone geografiche che videro la nascita di temperamenti più elaborati che, per la loro specificità e per l'importanza che assunsero in relazione agli strumenti ed alle musiche su cui produssero i loro effetti, sono diventati dei capisaldi su cui si fonda l'organaria filologica di oggi. Stiamo parlando dell'Italia e della Germania, che ebbero come protagonisti nella storia del temperamento Petar Nakic (meglio conosciuto come Pietro Nacchini) e Francesco Antonio Vallotti nella zona nordorientale della penisola italica mentre Andreas Werkmeister e Johann Philipp Kirnberger interessarono con la loro opera tutta la Germania settentrionale e, con essa, l'opera e l'attività di coloro che furono i progenitori della "Musica ben temperata", cioè Dietrich Buxtehude e Johann Sebastian Bach.

Di Werckmeister e Kirnberger parleremo nella prossima puntata. Terminiamo la trattazione di oggi rivolgendo la nostra attenzione alla nostra penisola ed alle evoluzioni del temperamento documentalmente testimoniate.
Una di queste "evoluzioni", di cui si ignora l'ideatore e che ha interessato alcune zone dell'Italia meridionale ed insulare con particolare riguardo alla Sicilia, univa alla ripartizione del comma sintonico su alcune quinte, anche la modifica degli intervalli di terza e di quarta. In pratica la ripartizione di un quarto del comma sintonico avveniva solamente su sei quinte lasciando le rimanenti sei pure mentre il problema della "quinta del lupo" veniva parzialmente risolto "allargando" otto terze, "riducendo" una quarta ed "allargandone" cinque. Operando queste modifiche si ottiene una quinta del lupo abbastanza ridotta rispetto a quella del temperamento precedente e la minore "naturalezza" delle terze viene compensata dalla possibilità di ampliare in modo significativo la modulazione anche a toni abbastanza "lontani", arricchendo le composizioni di un cromatismo fino ad allora improponibile e che è testimoniato dalle composizioni italiane di quel periodo, tra cui i "Ricercari cromatici" e le "Toccate di durezze" di Frescobaldiana memoria. Questo temperamento appartiene alla categoria degli irregolari ma presenta il pregio di essere "quasi" ciclico.

 Organo Nacchini Una importante evoluzione del temperamento fu ideata da Peter Nakic (1694-1769), nato in Croazia (che allora faceva parte dei possedimenti della Repubblica di Venezia) e meglio conosciuto come Pietro Nacchini (o Nachini), frate francescano con il nome di religione di "Fratello Paolo" ed organaro di assoluta importanza che realizzò quasi cinquecento organi sparsi nei territori della Repubblica di Venezia ed anche oltre e che ideò il cosidetto temperamento mesotonico a 1/6 di comma.
In questo temperamento il comma sintonico viene diviso in sei parti (equivalenti a circa 3,6 cents ognuna) ed undici quinte del ciclo vengono "strette" di questo valore. Adottando questo accorgimento si ottiene come risultato che la quinta del lupo, solitamente posta tra Sol diesis e Re Diesis, risulta più "larga" di soli 16,125 cents rispetto ai 26,875 del temperamento mesotonico ad 1/4 di comma. Questo tipo di temperamento fu preso come base di lavoro da Vallotti per l'elaborazione del suo temperamento.

Francesco Antonio Vallotti (1697-1780), nativo di Vercelli ma attivo come musicista e teorico in Padova a partire dal 1722, anch'egli frate francescano, fu organista e maestro di cappella presso la chiesa di S.Antonio dal 1728 fino alla morte ed era considerato come uno dei migliori organisti della sua epoca e la caratteristica fondamentale della sua musica era il contrappunto, realizzato secondo gli artifici più complessi e raffinati soprattutto nel campo della Fuga, genere a cui egli dedicò anche una copiosa mole di trattati teorici.
Ma Vallotti fu non solo un ottimo e solidissimo musicista, bensì anche un eminente teorico che nel suo trattato "Della scienza teorica e pratica della Moderna Musica", edito nel 1779, esponeva anche alcune idee assolutamente rivoluzionarie nel campo dell'armonia e dei rapporti tonali, idee che, seppur ampiamente confortate dai suoi studi teorici, non furono ben accolte dall'intelligencija musicale dell'epoca, ancora ampiamente abbarbicata alle teorie del passato.
 Organo Callido Ma Vallotti è ricordato universalmente per il temperamento da lui ideato e che da lui prende il nome (temperamento Vallotti a 1/6 di comma). Per correttezza bisogna dire che Vallotti utilizzò per l'elaborazione del suo temperamento sia quello di Nacchini che un'idea teorica proposta da Giordano Riccati nel 1754 e che da queste due idee di base ricavò un temperamento che si dimostrò estremamente interessante e che venne ampiamente adottato da Gaetano Callido nella sua copiosa produzione organaria.
Le idee di base su cui si fonda il temperamento Vallotti sono quindi due: la prima è quella di Nacchini che prevede l'utilizzo del sesto di comma come frazione da ripartirsi nelle varie quinte mentre la seconda idea (di Riccati) è quella di "suddividere" l'ambito tonale di sei quinte consecutive in parti uguali. Vallotti "fuse" queste due idee facendo in modo di rendere dapprima tutte uguali le sei quinte "diatoniche" del sistema (Fa-Do, Do-Sol, Sol-Re, Re-La e La-Mi) e poi di applicare alle stesse la riduzione di un sesto del comma sintonico; le rimanenti sei quinte (quelle cromatiche) rimangono invece pure. Adottando questo sistema, che rende irregolare questo temperamento, si perde la "purezza" delle terze in misura variabile ma si riduce la quinta del lupo a meno di 10 cents rispetto ai quasi 17 del temperamento Nacchini.

I temperamenti di Nacchini e Vallotti, come abbiamo detto, riguardano abbastanza specificatamente una determinata zona geografica, corrispondente all'area di influenza geopolitica della Repubblica di Venezia e, pertanto, abbastanza ristretta. Ma il fatto che questi temperamenti siano stati adottati nella produzione di due degli organari più conosciuti, attivi ed apprezzati (e che sono ritenuti tra i "padri" della moderna arte organaria italiana) e che abbiano interessato centinaia di strumenti, moltissimi dei quali ancora perfettamente integri e testimoni di quell'arte, li ha fatti diventare fondamentali nell'ambito del recupero filologico di antichi strumenti e nella costruzione di nuovi organi direttamente ispirati dalla tradizione organaria veneta.