You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.

L'Organo Contemporaneo

L'organo contemporaneo prende le mosse dall'invenzione di quel piccolo componente elettronico che risponde al nome di 'Transistor', inventato negli Stati Uniti negli anni cinquanta del Novecento e che è stato l'origine dell'evoluzione tecnologica che ha portato alla società informatico-multimediale dei giorni nostri. Questa evoluzione tecnologica ha influito su diversi aspetti dell'organo, alcuni secondari, molti altri essenziali, di cui cercheremo di rendere conto in questa trattazione.
Uno dei campi d'influenza delle moderne tecnologie è stato la costruzione delle canne e la loro intonazione.

Abbiamo visto che in precedenza già erano stati adottati dispositivi per uniformare la fusione delle lastre e regolarizzarne lo spessore; non si era però ancora riusciti ad eseguire la loro analisi interna. Con l'adozione di apparecchiature ad ultrasuoni lo si potè fare, eliminando l'antico inconveniente di avere canne apparentemente perfette ma che poi, all'uso, si rivelavano difettose.
Anche per la costruzione vera e propria delle canne si adottarono macchinari in grado di realizzare canne di dimensioni precisissime e rifinite come mai in precedenza; analogamente, un ulteriore passo in avanti fu compiuto adottando i banchi fonici di prova per le canne. Queste attrezzature, composte di diverse apparecchiature elettroniche di precisione, analizzano il suono emesso da una canna sotto tutti gli aspetti: forza, emissione, transitorio d'attacco, frequenza, battimenti, timbro, altezza, ecc.. fornendo in pochi istanti all'organaro una situazione analitica molto precisa da cui si possono trarre tutte le indicazioni necessarie per migliorare il suono dello strumento. Un ulteriore passo in avanti si è poi compiuto collegando questi banchi di prova ad elaboratori elettronici che, dopo avere analizzato tutti i dati, forniscono direttamente all'organaro le soluzioni pratiche necessarie per modificare la canna.
Certamente, tutta questa evoluzione tecnologicamente avanzata può arrivare alla spersonalizzazione degli strumenti, poichè la perfezione del suono renderebbe tutti gli organi uguali, eliminando quelle differenze che ne sono sempre state la caratteristica basilare. Fortunatamente l'arte organaria, pur acquisendo tecnologie di tipo industriale, ha mantenuto la sua caratteristica di 'arte', per cui sia le grandi case che i piccoli artigiani, pur con tutti i perfezionamenti tecnici possibili, hanno mantenuto impostazioni di intonazione artigianali. In pratica, una volta effettuata la determinazione del timbro dello strumento con i mezzi più sofisticati, se ne correggono le caratteristiche in funzione dell'uso che si farà dello strumento, del luogo ove verrà posto e del profilo timbrico voluto.

Ma il campo in cui le moderne tecnologie hanno però più influito è il sistema trasmissivo.
Eravamo già arrivati ad un sistema trasmissivo che faceva tesoro della tecnologia abbastanza avanzata e resa possibile dall'adozione dell'elettricità. Con l'avvento della nuova elettronica si ebbe un balzo in avanti notevolissimo.
Come prima cosa, al posto dei vecchi circuiti elettromeccanici si posero dispositivi interamente elettrici, con l'adozione di magneti speciali in grado di funzionare in condizioni di assoluta sicurezza e senza quegli inconvenienti di scintillio e falsi contatti che in precedenza caratterizzavano questo tipo di trasmissione.
Un ulteriore passo in avanti fu poi compiuto adottando circuiti elettronici transistorizzati, che stabilizzavano la tensione e che resero possibile l'adozione di un nuovo tipo di combinazione, la 'Combinazione Aggiustabile'. Questo tipo di combinazione, che sostituì la precedente combinazione libera, consiste nella possibilità di memorizzare elettronicamente una o più configurazioni di registrazione senza avere in consolle altri comandi aggiuntivi se non un pulsante che le possano richiamare ed un pulsante per memorizzarle.

Nel periodo storico che trattiamo, che va dal 1960 a non molti anni or sono, sono stati costruiti in tutto il Mondo strumenti che sfruttano tutte queste nuove possibilità tecniche e foniche e che si rivelano, quindi, dei grandi organi. Bisogna tenere poi conto del fatto che anche nel campo delle foniche i registri hanno conosciuto una notevolissima evoluzione.
Proprio in virtù dell'adozione delle apparecchiature tecniche di cui abbiamo sopra parlato, i timbri e le sonorità degli organi hanno raggiunto caratteristiche di raffinatezza e perfezione praticamente ineguagliabili. Questo è avvenuto soprattutto nei paesi anglosassoni e, in particolar modo, negli Stati Uniti, dove sono fioriti strumenti di grandissime dimensioni le cui sonorità hanno caratteristiche inaudite e che vanno dai registri dolcissimi e sottilissimi fino alle batterie di ancie che funzionano a pressioni fino a qualche anno prima assolutamente impensabili.

In questo periodo, però, si consolida anche l'estetica organaria che si rifà alla grande tradizione europea del passato.
Diverse case organarie, mentre da una parte danno forza ai lavori di restauro degli strumenti antichi, dall'altra prendono le mosse per le loro nuove realizzazioni dalla grande tradizione organaria del passato. Rivivono in questo modo le antiche misure delle canne, gli antichi sistemi di trasmissione meccanica e tutta un'estetica organaria che fa della ricerca storica e filologica la sua base ed i cui risultati sono strumenti che ripropongono sonorità dimenticate da secoli e che ci permettono, oggi, di ascoltare le opere dei compositori del passato in un contesto fonico-strumentale molto più aderente alle condizioni originali. Da questa nuovo filone dell'organaria hanno quindi avuto origine diverse correnti di pensiero interpretativo che, ribaltando convinzioni nate dal connubio forzatamente errato tra musica antica e strumenti moderni, ci hanno permesso di poter rivedere a fondo le opere organistiche del passato, aprendo nuovi interessantissimi orizzonti di ricerca e di approfondimento.