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L'informatizzazione dell'Organo

La vera rivoluzione elettronica nel campo della trasmissione è iniziata qualche decennio fa con l'evoluzione dell'informatica. I nuovi orizzonti che l'adozione dei computers schiude in tutti i campi della vita umana sono talmente molteplici ed innumerevoli da non poter essere descritti in una trattazione organica; a maggior ragione, l'utilizzo dell'informatica in campo organario coinvolge tanti campi tecnici e scientifici che una trattazione anche solo superficialmente approfondita risulterebbe complessa per chi non possiede una cultura tecnologica di base. La nostra trattazione sarà, pertanto, volutamente superficiale ed incompleta ma cercherà di dare un quadro sufficientemente esauriente.

L'adozione di dispositivi optoelettronici, in cui la modulazione di un raggio luminoso riesce a pilotare altri dispositivi, ha consentito l'eliminazione di tutti i contatti elettrici delle tastiere e di moltissimi altri dispositivi; in pratica, la pressione di un tasto sulla tastiera provoca la modificazione di un raggio laser che la attraversa; i parametri di questa modificazione vengono analizzati dal computer, che identifica la corrispondenza del tasto premuto e fa azionare le corrispondenti valvole sui somieri.
I vecchi centralini sono completamente sostituiti dai computers, che non solo svolgono tutte le operazioni di collegamento, smistamento e combinazione dei vari comandi che provengono dalla consolle, ma forniscono allo strumento possibilità eccezionali come, ad esempio, la memorizzazione di un numero elevatissimo di combinazioni di registri, numero limitato solo dalle capacità di memoria dei computers (teoricamente sono possibili milioni di combinazioni).
Interessantissima ed attualissima è poi la possibilità di registrare le esecuzioni e di poterle eventualmente modificare in seguito. In pratica: l'organista esegue un brano; durante l'esecuzione il computer memorizza l'esecuzione su di un supporto magnetico. Terminata l'esecuzione, il brano risulta memorizzato e può essere fatto risuonare dallo strumento in qualsiasi momento senza alcun organista. Lo stesso brano memorizzato, poi, può essere analizzato tramite il computer e può essere modificato 'a tavolino', quindi variato e migliorato a piacere prima di essere riproposto; tutte le modifiche possono essere a loro volta memorizzate in modo da poter poi avere a disposizione diverse versioni differenti dello stesso brano.
I vantaggi di questa applicazione sono intuibili e riguardano due aspetti. Nel campo della praticità questa procedura risulta utile per gli organi delle piccole chiese ove non esiste organista titolare ed un brano memorizzato (ad esempio l'accompagnamento di un canto liturgico) può essere riproposto in qualsiasi momento. Nel campo della creatività gli orizzonti sono decisamente più interessanti. E' infatti possibile non solo memorizzare i brani, ma anche crearli direttamente al computer, modificarli infinite volte, cambiarli, analizzarli, aggiustarli ed, infine, farli eseguire all'organo. Il computer, inoltre, mediante appositi programmi che prevedono collegamenti a stampanti, è in grado di stampare gli spartiti dei brani memorizzati o creati, e tutto questo in 'tempo reale', cioè, ad esempio, è possibile fare in modo che nel momento stesso in cui l'organista esegue un brano, lo stesso venga contemporaneamente memorizzato e stampato, dimodochè l'organista, al termine dell'esecuzione, può leggere lo spartito di quello che ha suonato.

Circa i mezzi di trasmissione dei segnali dalla consolle al computer e dal computer all'organo, anche in questo campo le nuove tecnologie hanno superato le più fantascientifiche previsioni. Non si usano infatti più cavi elettrici o telefonici, bensì sistemi di comunicazione con e senza fili. Tra questi ultimi possiamo citare i collegamenti radio. In questo caso consolle, computer ed organo sono collegati tra di loro mediante apparecchiature radio che ricevono e trasmettono i dati. Un altro sistema di trasmissione dati senza fili viene ottenuto mediante raggi infrarossi; anche qui consolle, computer ed organo sono collegati da ricetrasmettitori di raggi infrarossi modulati (lo stesso principio di funzionamento del telecomando del televisore di casa nostra). Tra i sistemi di trasmissione mediante cavo, vengono oggi per lo più utilizzate le fibre ottiche, entro cui corrono raggi laser modulati. Questo sistema è assolutamente immune da qualsiasi tipo di interferenze ed inconvenienti.
Un esempio dell'applicazione di queste avanzatissime tecnologie organarie è l'organo della Chiesa di St. Eustache di Parigi.