Per introdurre l'argomento vi proponiamo un bel video, realizzato dall'organista Brett Valliant al grande organo Wurlitzer 1927 del famoso locale "Organ Stop Pizza" di Mesa, in Arizona (USA), con il consiglio di visionarlo con la dovuta attenzione:
Fin dall'inizio dell'epoca del Teatro musicale -e risaliamo alla metà del Settecento, anche se qualcuno pone queste origini anche più lontano nel tempo- l'organo era uno degli strumenti sempre presenti nei teatri. A questo strumento veniva di solito affidata una parte di basso continuo e di intonazione, spesso in coppia con il cembalo, ma col passare del tempo e con l'evolversi di questo genere musicale all'organo venivano affidate parti anche più complesse e, talvolta, anche solistiche, come Sinfonie di Apertura, Intermezzi ed altro. Gli strumenti che venivano impiegati erano abbastanza piccoli e, comunque, ricalcanti le caratteristiche foniche e di base degli organi da chiesa.
La presenza degli organi nei teatri si protrae più o meno in questi termini per circa un secolo, seguendo ovviamente le evoluzioni tecniche e foniche che nel frattempo si verificano, ed adeguandosi -sotto il punto di vista musicale- ai nuovi generi del teatro musicale (Dramma in Musica, Opera Lirica, ecc.).
La storia di questo tipo di organi subì però una decisiva svolta nei primi anni del secolo scorso quando, a seguito dell'invenzione dei Fratelli Lumière, in molti teatri vennero installati apparecchi per le proiezioni cinematografiche che, a quei tempi, erano ancora mute. Fu a quel tempo che sorse la necessità di "accompagnare" le immagini del cinematografo con un commento musicale, che venne affidato alle orchestre che svolgevano abitualmente il loro compito nei teatri. Ben presto, però, l'espansione del fenomeno cinematografico rese impossibile proseguire nell'utilizzo delle orchestre; questo perchè -soprattutto negli Stati Uniti d'America- sorgevano sale appositamente costruite in cui la proiezione delle pellicole si protraeva dalla mattina alla sera. Si provò, quindi, a sostituire l'orchestra con uno o più pianisti accompagnatori, che in queste sale si davano il cambio durante la giornata. Il problema che si presentava era, comunque, la scarsa potenza fonica che un pianoforte poteva offrire e che, viste le dimensioni sempre più grandi dei locali e la mancanza di apparecchi di amplificazione, non bastava più.
A questo punto interviene la ditta Wurlitzer, con sede a North Tonawanda -Stato di New York-, che realizza il primo organo da cinematografo. Siamo nell'anno 1910 e nasce una nuova arte organaria, che se nei primi tempi ricalca l'organaria "da chiesa" anglosassone di quei tempi, ben presto se ne distacca per assumere caratteristiche ben definite e particolari.
In effetti la "sonorizzazione" delle rappresentazioni cinematografiche si arricchisce di nuove sonorità e di veri e propri "rumori" (tuoni, fulmini, sirene di piroscafo, esplosioni e tutto quanto poteva allora servire a sonorizzare un film). Nascono così organi da teatro che, mantenendo una corposa base di fondamentali organistici, li affianca a sonorità tendenti ad imitare sempre più fedelmente il suono di una vera e propria orchestra, con tanto di violini, fiati, legni e percussioni e ad integrare il tutto con particolari effetti fonici. In qualche caso, soprattutto in sale cinematografiche di categoria raffinata, non contenti dei registri violeggianti propriamente detti, si dotano gli strumenti di veri e propri registri "ad arco", raggruppando autentici violini viole e violoncelli in gruppi le cui corde sfregano su di un "archetto" circolare che ruota loro intorno mentre le varie posizioni delle loro tastiere vengono azionate da congegni meccanici azionati dai tasti della tastiera dell'organo.
Nel corso degli anni, l'organo da teatro modifica anche diverse caratteristiche tecniche. Una basilare differenza con l'organo "normale" consiste in un deciso aumento delle pressioni dell'aria, che consente di avere un suono più forte e robusto, necessario per soddisfare le esigenze di grandi locali in cui possono prendere posto diverse migliaia di persone. Analogamente, questo strumento necessita, per la complessità del suo funzionamento, della trasmissione elettrica, sia per la gestione delle combinazioni che per l'azionamento dei vari "accessori" meccanici. Un'altra particolarità che differenzia l'organo da teatro è il "carattere" del tremolo, che viene realizzato molto profondo e veloce e che prende il nome di "Vibrato".
Negli Anni Venti del Novecento, con l'avvento del Ragtime prima e del Jazz dopo, anche gli organi da teatro si devono dotare, oltre che di tutto il resto, anche della "Batteria" di percussioni e dei nuovi registri di Saxofono. Nello stesso tempo l'organo da teatro amplia il suo raggio di azione e dalle sale cinematografiche si sposta anche negli Auditorium, nelle sale da ballo e nei saloni delle Convention per arrivare fino ad alcuni strumenti installati negli stadi di football americano. Bisogna dire che il ventennio 1920-1940 è stato forse uno dei migliori per questo tipo di organo, che viene installato ovunque ci sia la necessità di avere buona musica senza dover scritturare un'intera orchestra.
Con l'avvento del cinema sonoro molti pensarono che fosse giunta la fine di questi strumenti perchè le sale cinematografiche ben presto se ne liberarono. Ma se nell'Europa continentale questo evento segnò effettivamente la fine dell'organo da teatro, negli Stati Uniti, in Canada ed in Inghilterra essi resistettero molto bene, soprattutto perchè, come abbiamo detto, la loro presenza si era allargata anche ad altri ambienti, dove essi continuavano a svolgere egregiamente il loro compito. Questo è il motivo per cui, oggi, nei Paesi che abbiamo citato esistono e regolarmente funzionano circa un migliaio di organi da teatro, mentre nel continente europeo non se ne sono conservati che poche decine.
L' Organ Stop Pizza si trova a Mesa, in Arizona, precisamente all'indirizzo di 1149 E Southern Avenue. L'organo che vi è contenuto, che è l'attrazione unica ed esclusiva di questo locale, è un grande Wurlitzer (a canne, ovviamente) che fu costruito nel 1927 per il Teatro Municipale di Denver, dove fu attivo fino alla fine degli Anni Trenta del secolo scorso, dove serviva per "sonorizzare" i film muti. In origine quest'organo aveva tre tastiere, pedaliera ed una quindicina di registri.
Chiariamo subito che, negli organi da teatro, per "registro" si intende una fila di canne di grande estensione (da 73 canne in su) da cui vengono ricavate, per prolungamento e derivazione, tutte le tessiture necessarie.
Con l'avvento del cinema sonoro, anche quest'organo, come tanti altri, fu rimosso e "messo a riposo" in un magazzino. Negli Anni Settanta seguenti fu "riscoperto" e rimesso in funzione e, dopo l'aggiunta di diversi altri "registri", fu installato (nel 1975) in questo store, dopo che un altro Wurlitzer, più piccolo, era già attivo da qualche anno in un precedente omonimo locale che si trovava a Phoenix.
Per quell'occasione fu costruita ex-novo una consolle a quattro tastiere che esternamente ricalca perfettamente uno dei migliori modelli "storici" della Wurlitzer (precisamente il "Fox Special") ma che al suo interno nasconde un'impressionante mole di circuiteria digitalizzata che consente all'organista di avere a disposizione una straordinaria quantità di "voci" e di "accessori" che ne fanno una vera e propria grande orchestra.
Gli organi da teatro si differenziano da quelli da chiesa per alcune particolarità, la principale delle quali, già citata, è il fatto che i registri "reali" (cioè le file di canne) sono abbastanza pochi ma assai estesi (almeno sei-sette ottave) e da questi vengono ottenuti i registri in prolungamento e derivazione. Se consideriamo che nella consolle dello strumento dell'Organ Stop Pizza di Mesa ci sono 422 (quattrocentoventidue) comandi di registro e che le file effettive di canne sono poco più di una trentina, abbiamo ben chiara la filosofia tecnica che viene utilizzata per questo tipo di organi.
La caratteristica principale delle consolles degli organi Wurlitzer da teatro è l'ergonomia, e la conseguente "comodità" di utilizzo. Questo tipo di consolles è appositamente studiato per rendere il più facile ed agevole possibile il "lavoro" dell'organista. In tal senso, la struttura di questo tipo di consolles è standardizzata su forme (ad anfiteatro) e misure che rendono l'approccio e l'utilizzo dei diversi comandi (registri, accessori, staffe, pedaletti, pulsanti, ecc.) veramente comodo e di pronta esecuzione.
Un'altra caratteristica delle consolles degli organi da teatro è che esse seguono una precisa "sistemazione", che è uguale per tutti gli strumenti dal più piccolo al più grande. I comandi dei registri, ad esempio, sono caratterizzati da colori diversi a seconda della "famiglia" dei registri che azionano (in rosso le ancie, in marroncino ambrato gli archi, avorio chiaro per i fiati ed i legni, ecc.), sono sempre posizionati nella stessa successione in gruppi da sinistra a destra su file parallele (gli organisti da teatro non devono, ogni volta che cambiano strumento, "cercare" ed individuare i comandi dei registri poichè essi sono sempre nella stessa posizione) e sono del tipo a "levetta", molto pratico per inserirli e toglierli con un semplice e leggero tocco delle dita.
Le tastiere sono di 61 note e la pedaliera di 32. Già in origine la trasmissione di questi strumenti era elettrica; oggi, con l'avvento delle tecnologie digitali, questi organi possono fruire di accorgimenti elettronici assai speciali (che peraltro stanno facendo la loro apparizione anche negli organi da chiesa) come ad esempio la possibilità di "tenere" gli accordi anche dopo aver levato le mani dalla tastiera.
Le misure delle consolles degli organi da teatro sono "standardizzate" e, pertanto, tutti questi strumenti si presentano con i rapporti di distanza tra le tastiere, la pedaliera ed i comandi dei registri, uguali per tutti gli strumenti. L'organista deve solo ed esclusivamente "regolare la panca".
Una delle tante particolarità di questo tipo di organi è la dotazione amplissima di "accessori" timbrici e ritmici, tra cui è immancabile, anche in quelli più piccoli, la sezione delle percussioni e degli idiofoni, che negli strumenti più grandi (come quello di Mesa) comprendono tutta la serie completa, a cui si aggiungono spesso anche i pianoforti, le campane ed una infinita serie anche di "effetti" che, originariamente inseriti per "rumorizzare" i film muti (sirene di nave, clacson, campanacci, rumore della pioggia e dei temporali, suoni di uccelli ed animali, ecc.) ora vengono utilizzati per "colorire" le interpretazioni delle musiche o delle colonne sonore più famose.
Tutti questi "accessori", che una volta venivano azionati mediante appositi pedaletti o pistoni, nei moderni strumenti sono gestiti informaticamente da apposite "drum machines" digitali in cui possono venire impostate migliaia di configurazioni azionabili mediante specifiche pulsantiere che sono poste ai lati della consolle, solitamente a sinistra, comodamente azionabili dall'organista. Analoghe pulsantiere, poste invece sul lato destro, consentono infine di gestire digitalmente tutti gli effetti di luce sia della sala che dello strumento. Sotto questo punto di vista, si può tranquillamente affermare che un "concerto" di un organo da teatro è, a tutti gli effetti, uno "spettacolo" di "sons et lumières" di cui l'organista è non solo protagonista ma, anche, regista.
La caratteristica fonica ed espressiva più utilizzata, infine, negli organi da teatro sono i "Tremoli", che in questi strumenti vengono chiamati "Vibrato" e che, come da tradizione, vengono quasi sempre ed immancabilmente utilizzati con i registri degli archi e delle voci umane. La caratteristica dei Vibrato è che hanno una frequenza di vibrazione molto più "veloce" rispetto ai tremoli degli organi da chiesa ed il loro effetto è, praticamente, un "marchio di fabbrica" che caratterizza non solo gli organi da teatro a canne ma, anche, gli organi Hammond e le moderne tastiere elettroniche.
Se avete ben visionato il video, avrete notato che in alcune occasioni il "tocco" dell'organista sembra essere più "deciso". Non è un'impressione, poiché in qualche passaggio effettivamente l'organista "calca" di più la pressione sui tasti. Questo è dovuto al fatto che, negli organi da teatro, almeno due delle tastiere, solitamente quella di "accompagnamento" (la prima) e quella di "solo" sono dotate del cosidetto 2nd touch (secondo tocco). I tasti di queste tastiere, infatti, sono dotati di DUE interruttori, uno posto a circa due terzi della corsa ed il secondo a fine corsa. Questi tasti, suonandoli con una pressione normale, si fermano al primo interruttore ma se si premono con forza vanno ad azionare anche il secondo interruttore, facendo suonare le canne di altri registri che sono chiaramente indicati in consolle con la dicitura "2nd Touch".
I registri di second touch sono solitamente voci solistiche e/o registri percussivi che servono a dare particolari accenti alle interpretazioni. Anche la pedaliera degli organi da teatro è dotata di second touch, che aziona principalmente registri percussivi. Inutile sottolineare il fatto che per utilizzare bene il "second touch" bisogna sviluppare una tecnica esecutiva assai particolare ed assolutamente differente a quella che si utilizza per gli organi da chiesa.
Ma parliamo anche degli organisti da teatro che, ovviamente, hanno caratteristiche assai diverse da quelli da chiesa. Il loro repertorio, a differenza di quanto si possa pensare, è vastissimo e spazia dalle colonne sonore, alle canzoni (sia più moderne che "stagionate"), agli inni, alle trascrizioni (orchestrali, sinfoniche e teatrali) ed a tutta quella serie di pezzi musicali che vengono denominati "evergreens" e che vengono sempre richiesti dal pubblico. E' infatti tradizione degli spettacoli di organo da teatro che il pubblico richieda all'organista i brani che desidera ascoltare. La particolarità degli organisti da teatro è quella di sapere "a memoria" tutto questo repertorio e di saperlo proporre in ogni momento con gli arrangiamenti adatti al tipo di strumento. Molto raramente vedrete un organista da teatro leggere uno spartito e, qualora lo facesse, esso serve solo a suggerire le linee melodiche; tutto il resto è affidato alla sua bravura.
Un'altra caratteristica degli organisti da teatro è la padronanza dello strumento. Negli organi da teatro non esistono gli assistenti ai registri; l'organista è un vero e proprio "one man show" ed anche la sua performance "visiva" deve essere uno spettacolo nello spettacolo, e tale è effettivamente guardare le "evoluzioni" che accompagnano un organista da teatro mentre suona, cambia i registri, preme pulsanti, attiva gli effetti di luce e imposta i ritmi delle percussioni senza mai perdere il filo del discorso musicale.
Gli organisti da teatro, che sfoggiano sempre una tecnica manuale assai invidiabile, non sono però altrettanto "bravi" con i piedi. Questo deriva dal repertorio, che prevede il pedale quasi sempre in funzione di basso d'accompagnamento e praticamente mai come espressione di una linea melodica. A questo scopo una pedaliera di 32 note è quasi inutile e quasi sempre l'estensione della pedaliera utilizzata comprende non più di 15-20 note. Per questo motivo, a parte qualche eccezione, nelle loro interpretazioni gli organisti teatrali utilizzano moltissimo il piede sinistro (e sono bravissimi) mentre con l'altro piede provvedono più che altro ad azionare le varie casse espressive. A questo proposito, è interessantissimo notare come in questo genere di musica l'utilizzo delle casse espressive sia pressoché continuo, massiccio e, soprattutto, assai "raffinato" poichè le percentuali di apertura e chiusura delle casse sono spesso infinitesimali ma fondamentali per ottenere tutta quella serie di "nuances" espressive che sono assolutamente necessarie per tale tipo di repertorio.
Visionando il video, avrete anche notato che le "chambers" (sezioni foniche) dell'organo di Mesa dotate di cassa espressiva sono tre (Foundation, Main Chamber e Solo Chamber) mentre le tastiere sono quattro; avrete anche notato che le staffe di espressione sono cinque, che l'organista ne aziona sempre solo una e, stranamente, tutte e tre le casse espressive si aprono e chiudono contemporaneamente.
Queste "stranezze" sono un'altra delle caratteristiche che differenziano gli organi da teatro da quelli da chiesa. Cerchiamo quindi di chiarire anche questo aspetto.
Abbiamo detto in apertura che la caratteristica principale dell'organo da teatro è quella di avere, a fronte di un enorme numero di comandi in consolle, ben poche file di canne, suddivise nelle varie sezioni. Questo fa si che, ad esempio, dalla stessa fila di canne derivino diversi registri che possono essere "assegnati" a tastiere diverse. Ad esempio, può essere che da una fila di canne di "Tibia" situata nella Main Chamber si facciano derivare una Tibia 16 al Great, una Tibia 8 al Solo ed una Tibia 4 in second touch all'Accompaniment. Qualora questi tre registri venissero impiegati assieme ad altri registri derivati da altre chambers, se si azionasse l'espressione della sola Main chamber si otterrebbe la diminuzione (o l'aumento) della sonorità della sola Tibia, creando scompenso nell'amalgama di suono. Per questo motivo, negli organi da teatro, oltre alle staffe espressive singole per ogni chamber, ne è sempre presente una "collettiva", che aziona cioè TUTTE le casse espressive contemporaneamente (e che è quella che nel video viene azionata nella quasi totalità dei casi). Nell'organo di Mesa (ed in tutti gli organi da teatro), quindi, le staffe espressive NON sono collegate alle tastiere, bensì alle varie sezioni. Pertanto avremo una staffa per la "persiana" della Foundation Chamber, una per quella della Main Chamber, una per la Solo Chamber ed una quarta che le aziona tutte insieme contemporaneamente. La quinta staffa, solitamente più grande e disposta leggermente avanzata rispetto alle altre, è il "Crescendo", che funziona allo stesso modo del Crescendo degli organi da chiesa.
Ma la caratteristica più particolare degli organisti da teatro (così come per i pianisti di piano-bar) che operano in locali pubblici come l'Organ Stop Pizza, è quella di "lavorare" in un ambiente tutt'altro che silenzioso. Non siamo, infatti, in una chiesa od in una sala da concerto; qui si mangia, si beve, si chiacchiera (e più l'organo suona forte, più si alza il volume della voce) e si fa molto rumore. L'organista deve proseguire il suo lavoro qualsiasi cosa accada (risse con intervento della Polizia comprese), impermeabile a tutto ed a tutti. D'altra parte la prima regola dello showbiz yankee è estremamente chiara e semplice: The show must go on!
Ma, per i più curiosi, andiamo ad esaminare meglio l'organo di Mesa.
La struttura di questo strumento è veramente enorme e, soprattutto, di grande presenza ed effetto scenico. Il locale è una sala rettangolare contornata su tre lati da "gallerie" aperte. E' in questa sala ed in queste gallerie che sono sistemati i tavoli per gli avventori. La parete di fondo è semplicemente un divisorio al di là del quale si trovano le varie "chambers" (le sezioni foniche) dell'organo in cui sono contenute le canne. Queste stanze presentano il lato verso la sala aperto e fornito delle relative casse espressive, che sono realizzate in plexiglass trasparente in modo che dalla sala si possano vedere l'interno e le canne. Le varie sezioni sono le seguenti:
Foundation (centro parete, in alto al di sopra della consolle): In cassa espressiva. Contiene i seguenti gruppi di canne: Vox Humana, Vox Humana (Solo Scale), Tibia Clausa, Solo Brass Trumpet, Serpent, Flauto Mirabilis, Solo Violin, Violin Celeste, Diaphonic Diapason e Tuba Mirabilis ed i seguenti accessori: Chimes, Chrysoglott, Xylophone e Glockenspiel.
Al di sotto di questa sezione c'è un "teatrino dei pupazzi", con relativo sipario, dove alcuni gatti di pezza vengono fatti ballare a suon di musica.
Unenclosed Center (centro parete dietro la consolle e parte alta della parete): Canne libere senza cassa espressiva. Comprende i seguenti gruppi di canne: Principal, Mixture 3 ranks, Trumpet En Chamade (sulla parete opposta della sala) e Contra Tibia 32 ed i seguenti accessori: Glockenspiel, Glockenspiel Celeste e Tuned Saucer Bells.
Diaphone Chamber (parete opposta all'organo): Canne libere. Contiene i seguenti registri: Wood Diaphone 32 e Bombarde 32
Main Chamber (sezione lato sinistro della parete): In cassa espressiva. Contiene i seguenti gruppi di canne: Harmonic Flute, Solo Gamba, Gamba Celeste, Vox Humana, Quintadena, Quintadena Celeste, Kinura Minor, Viol d’Orchestre, Viol Celeste, Concert Flute, Flute Celeste, Krumet, Main Brass Saxophone, Vox Humana Chorus IV ranks, Solo Diapason, D Trumpet (Tromba in Re), Tibia Minor, Lieblich Flute, Salicional, Salicional Celeste, Horn Diapason, Horn Diapason Celeste, Oboe Horn, Tuba Horn, Tibia Clausa, English Post Horn, Clarinet e Chorus Trumpet a cui si aggiungono gli Enclosed Traps & effects.
Al di sotto di questa sezione c'è la relativa camera dei mantici, anch'essa aperta e protetta da un vetro che ne consente la visione del funzionamento dalla sala.
Solo Chamber (sezione lato destro della parete): In cassa espressiva. Contiene i seguenti gruppi di canne: Spitzflute, Spitzflute Celeste, Musette, Cello Violone, Cello Celeste, Orchestral Oboe, Kinura, Tibia Clausa, Tibia Plena, Solo String, Solo String Celeste, English Post Horn, Brass Saxophone, Brass Trumpet, Vox Humana Minor, Cor Anglais, Rohr Flute, Violin, Violin Celeste, French Horn, Solo Clarinet, Mixture 4 ranks, Open Diapason, Muted Viol, Muted Viol Celeste, String Bass, Vox Humana e Principal.
Al di sotto di questa sezione c'è la relativa camera dei mantici, anch'essa aperta e protetta da un vetro che ne consente la visione del funzionamento dalla sala.
Unenclosed Left (sezione in alto a sinistra della parete centrale e parte terminale della galleria sinistra). Contiene una parte del gruppo di canne del registro di Tibia azionato dal pedale ed i seguenti accessori e percussioni: Grand Piano, Marimba Harp, Chrysoglott, Xylophone, Tuned Bird Whistles, Tuned Tympani, Bird, Duck, Police Whistle, Acme Siren, Horse Hooves, Brush/Tap Cymbal, Hi-Hat Cymbal, Snare Drum, Roll Cymbal, Bass Drum, Kettle Drum, Crash Cymbal, Cowbell, Castanets, Finger Cymbals, Wood Block, Doorbell, Choke Cymbal, Tambourine e Sand Block
Unenclosed Right (sezione in alto a destra della parete centrale e parte terminale della galleria destra). Contiene una parte del gruppo di canne del registro di Tibia azionato dal pedale ed i seguenti accessori e percussioni: Rinky Tink Piano, Solo Harp, Cathedral Chimes, Master Xylophone, Glockenstern, Vibraphone, Tuned Sleigh Bells, Band Fife, Klaxon Horn, Telephone Bell, Train Whistle, Sleigh Bells, Horse Hooves, Wurlitzer Accordion, Wood Block, Triangle, Tambourine, Castanets, Surf, Slide Whistle, Tweety Bird, Oogah Horn, Tom Tom Drum, Wind Chimes, Splash Cymbal, Bongo Drums, Conga Drums e Chinese Gong
Al centro della parete, su di una pedana rotonda e rotante che può emergere e rientrare nel sotterraneo della sala (solitamente all'inizio ed alla fine dei concerti) è posta la consolle, assai appariscente nel suo stile finto-rococò-appesantito, di cui abbiamo già parlato.
Fonicamente parlando, lo abbiamo visto, la composizione fonica di questi strumenti è assai diversa da quella che possiamo trovare negli organi da chiesa. Dimentichiamoci le mutazioni semplici ed anche quelle composte (a parte un paio di "Mixtures" di poche file che vengono utilizzate solo quando si deve "simulare" l'organo da chiesa); la maggioranza dei "registri" qui rappresenta strumenti orchestrali e per le tessiture, a parte qualche 32 piedi da utilizzare per l'effettistica "pesante", si rimane esclusivamente nell'ambito dei 16-8-4-2 piedi. Il fatto, poi, che vengano utilizzati in modo pressoché esclusivo i registri in prolungamento e derivazione, rende l'insieme timbrico di questi organi abbastanza "povero" rispetto a quello di un organo da chiesa anche di medie dimensioni; ma questa è proprio una delle differenze che rende questi strumenti (in cui la tessitura degli 8 piedi è assolutamente preponderante) timbricamente e fonicamente "unici" nel campo dell'arte organaria.
Come abbiamo potuto notare, infine, tutte le parti di questo strumento sono "a vista" e durante gli spettacoli le varie sezioni sono illuminate da particolari giochi di luce (predisposti ed azionati dall'organista). Come abbiamo detto già in precedenza, ogni cosa in questi spettacoli, dalla musica all'organo, dalle luci all'organista, è entertainment, cioè divertimento. Ma poiché l'arte del divertimento (ed il relativo giro d'affari) negli States è una cosa molto seria, state pur certi che gli organisti da teatro sono (e devono essere) dei bravissimi professionisti e fornire sempre performances di altissimo livello, altrimenti rischiano in ogni momento di sentirsi dire quella classica frase che da noi, nel Vecchio Mondo, non è più di moda da tempo: "You're fired!".